Lampi sull'Eni

Lampi sull’Eni

Il petrolio non è solo materia, ma anche un concetto assoluto, un mondo in cui produttori e consumatori hanno infinita interdipendenza. I soggetti contrapposti narrano la stessa ipocrisia, sospesi in una posizione da antagonisti atipici. Solo l’innocenza regala una diversa visione, poiché non percependo quel mondo assurdo, si comporta come l’acqua attraversata dal petrolio senza interazione alcuna. L’acqua non purifica quello strano mondo, ma lascia trasparire un’ alternativa, spegnendo il senso di polarità e ricordando all’uomo di festeggiare la terra. La composizione nasce dall’idea di viaggio attraverso contrasti sonori variegati, simbolo dell’interdipendenza nel mondo “Petrolio”, suoni ritmici e aritmici, puntuali e continui, concreti e sintetici, in cui spesso si ascolta una fusione più o meno profonda. La voce nel brano acusmatico rappresenta l’innocenza, una divinità che osserva, denuncia la storia e dimentica il sistema Petrolio. Nella composizione sono citati passi dell’opera Petrolio di Pier Paolo Pasolini, da cui ne deriva anche il titolo della composizione.